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Archimede Seguso started to work glass very young,

Archimede Seguso started to work glass very young, so much that at age of 17 he was already a Maestro: his passion for glassblowing brought him to study and experiment with all the techniques of the Muranese tradition, and whether would it be heavy scupltural pieces, or extremely light filigrana from the 17th century, he could master it all. But what made Archimede Seguso in a class of his own was his ability not only to execute extremely complicated pieces, but also to imagine and design them, creating in the process, if needed, new textures and techniques. Among his most important inventions stand out the Merletto series: the level of knowledge and skill required to create these pieces remains still today unmatched, with maybe few exceptions, among which Lino Tagliapietra, who was, not casually, his apprentice for several years.
Archimede Seguso was born the 17th of December 1909, exactly 112 years ago.
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Picture 1: a Seguso bullicante with gold foil
Picture 2: a Merletto from the 50'
Picture 3: a 1954 Festoni vase, made for the Biennale
Picture 4: detail of a Merletto
Picture 5: Archimede Seguso
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Archimede Seguso iniziò a lavorare il vetro fin da giovanissimo, così che a soli 17 anni era già diventato maestro. La sua passione per il vetro lo portò a studiare e sperimentare tutte le tecniche della tradizione muranese, e che si trattasse di delicate filigrane del XVIII secolo, o di vetro massiccio dal sapore sculturale, era in grado di padroneggiare tutte le possibili espressioni della materia.
Dotato di profonda sensibilità artistica, lo contraddistingueva non solo l'abilità necessaria a realizzare pezzi estremamente complicati, ma soprattutto la capacità di immaginare opere per le quali non esistevano ancora tecniche e tessuti vitrei: tra le sue creazioni menzione speciale va alla serie dei Merletti, la cui eterea presenza implica un livello di abilità ancor oggi ineguagliato, con forse rare eccezioni tra cui Lino Tagliapietra, non a caso suo apprendista per alcuni anni.
Archimede Seguso nacque il 17 Dicembre 1909, esattamente 112 anni fà.
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murano900 #murano900glass #muranoglass #venice #muranoartglass #archimedeseguso #artglass #blownglass

Michele Burato started his journey with venetian g

Michele Burato started his journey with venetian glass out of pure passion: after he became an internationally renown expert in the field, he started experimenting with an electric owen to create panels that included murrine, glass powders as well as canes. It was only the beginning of a personal research that has led him to reach unmatched pictorial effects in tridimensional glass objects. Thanks to his original approach, and the contaminations with colleagues and friends likeYoichi Ohira and Pino Signoretto, or the unconcious influence of spatialists and informal painters, such as the venetians Ennio Finzi and Emilio Vedova, he developed shapes and techinques that are strinkingly unique, as it is his glass. His works are exitbithed in some of the most important museums of glass, such as the Murano Glass Museum, the Corning museum of Glass, and the Museum of Arts and Design of New York.
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Picture 1: a Nebula from 2005
Picture 2: two Dicroico glass
Picture 3: Tondo painting from Emilio Vedova
Picture 4: Michele Burato portrait
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Michele Burato ha iniziato il suo viaggio alla scoperta del vetro veneziano puramente motivato da profonda passione: dopo esserne diventato un esperto a livello internazionale, cominciò a sperimentare con un forno elettrico, e creó dapprima pannelli con inclusione di murrine, polveri e canne di vetro. Fu solo l'inizio di una tutt'ora attiva ricerca personale, che lo ha portato a raggiungere un notevolissimo effetto pittorico, ma in oggetti tridimensionali. Grazie all'originalità del suo approccio creativo, alle contaminazioni con i suoi colleghi ed amici Pino Signoretto ed Yoichi Ohira, all'influenza inconscia dei pittori Spazialisti ed informali , tra cui i veneziani Ennio Finzi ed Emilio Vedova, ha sviluppato forme e tecniche che si distaccano dalla tradizione muranese, pur non perdendone i canoni di equilibrio, seppur su nuovi presupposti. I suoi lavori sono presenti, tra gli altri, nel museo del Vetro di Murano, nel Corning museum of Glass, e nel Museum of Arts and Design of New York.
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#murano900 #micheleburato #pinosignoretto #yoichiohira #artglass #blownglass #venetianglass #glassart #muranoglass #glassobjects #glassartwork

Venini has always aimed at excellence, and each ti

Venini has always aimed at excellence, and each time its designers and glassblowers created, they were all, more or less consciously, dialoguing with the ones that preceded them in their footsteps. Each design was, and is, not only the results of their extraordinary abilities, but also of the common heritage in Venini. This is particularily appreciable in the Venini Museum: between never seen prototipes, original drawings and unique pieces of art too difficult to be mass produced, it is visible the continous evolution that links toghether the workd of so different personalities like Martinuzzi, Zecchin, Scarpa, Bianconi, Wirkkala, Tadao Ando, to cite only a few.
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Picture 1: a prototype by Tadao Ando
Picture 2: a prototype Ritagli by Bianconi
Picture 3: the original drawing of model 3120 by Martinuzzi
Picture 4: a rare Buzzi mosaic with zodiacal signs
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Fin dalla propria fondazione, Venini ha sempre perseguito l'eccellenza, ed ogni volta che artisti e maestri vetrai creano nuovi progetti, sono sempre, piu o meno coscientemente, in dialogo con coloro che li hanno preceduti. Ogni esperimento, ogni progetto, sono non solo il risultato di strardinaria creatività, ma anche di un comune patrimonio di scelte, idee e saperi che sono alla base stessa delll'identità di Venini. Visitando il Museo Venini, tra prototipi, disegni originali ed opere uniche, spesso troppo impegnative per una produzione di larga scala, è possibile apprezzare la continua evoluzione all'evoluzione che connette il lavoro di personalità così differenti come Zecchin, Martinuzzi, Scarpa, Bianconi o Tadao Ando, solo per citarne alcuni.
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#murano900 #Venini #venini100years #fulviobianconi #martinuzzi #carloscarpa #tadaondo #artglass #blownglass #venetianglass #glassart #muranoglass #glassobjects #glassartworks #veniniglass #artheritage

The Sommerso technique, which consists in putting

The Sommerso technique, which consists in putting a first fusion of colored glass in another one (or more) layer of a different color, requires a great control of the material and great physical strength: in stark contrast with the traditional venetian glass, very elaborated and thin creations, this technique emerged in the 1930's in Murano when there was a strong interest for sculptural objects, and became really popular in the 1950's, thanks mostly to the work of Flavio Poli for Seguso Vetri d'Arte, Alfredo Barbini, Antonio da Ros, and more recently, by many amazing masters like Silvano Signoretto (brother of Pino, and once apprentice of Barbini).
These creations, in which inner shapes and colours seem suspended in a void, possess an unreal apparent lightness, while being in reality very heavy.
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Picture 1: An impressive centerpiece by Silvano Signoretto surrounded by two 1950' sommersi by Seguso
Picture 2: Detail of the work of Silvano Signoretto
Picture 3: A 1950 Valva vase by Flavio Poli for Seguso
Picture 4: A 1970' Contrappunto vase by Antonio Da Ros for Cendese
Picture 5: portrait of Silvano Signoretto
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La tecnica del vetro sommerso consiste nell'immergere una prima fusione in altre, per creare così strati di diverso colore: una lavorazione che richiede grande conoscenza del materiale, nonchè rilevante forza fisica. Pur essendo in contrasto con l'idea tradizionale di perferzione del vetro veneziano, estremamente elaborato e leggero, il sommerso comparve a Murano negli anni 30, con l'affermarsi di un forte interesse per opere dall'impostazione scultorea, e divenne estremamente popolare negli anni 50, grazie alle opere di Flavio Poli per Seguso Vetri d'Arte, Aflredo Barbini, Antonio da Ros, e più recentemente grazie allo straordinario talento di maestri come Silvano Signoretto (fratello di Pino, e già allievo di Barbini).
Queste creazioni, in cui le forme e colori sembrano sospesi, posseggono un affasciante levità nell'aspetto, in forte contrasto con il peso della materia.
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#murano900 #murano900glass #murano #muranoglass #muranoartglass #glassart #artglass #blownglass #seguso #cenedese #alfredobarbini

Fulvio Bianconi was known for constantly drawing

Fulvio Bianconi was known for constantly drawing thouought his life, and certainky didn't lack ideas and sense of humour. See as an example his drawing of an hungry ww2 family, presented with a giant lobster and the caption by the cook "I coudn't find anything else!"
His constant flow of ideas effectivly forced Paolo Venini to filter the overwhelming amount of projects, one of a kind objects, to decide what could be produced with reasonable effort: like the pezzati, a striking pattern used in many objects that tells the happines of a reborning Italy after the war
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Picture 1: a trio of his most know creations the pezzati
Picture 2: a figurine in the pezzati pattern
Picture 3: a rare cieling lamp in pezzato
Picture 4: a Bianconi drawing
Picture 5: Fulvio Bianconi portrait
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Fulvio Bianconi era noto per il fatto di disegnare continuamente, in ogni occasione, e certamente non gli mancavano idee e senso dell'umorismo.
Un esempio è il disegno in cui una famiglia affamata, durante la seconda guerra mondiale, viene sorpresa dalla cuoca che presenta un enorme aragosta, con la dicitura "non ho trovato altro...".
Il costante fluire di idee costrinse lo stesso Paolo Venini a filtrare l'enorme quantità di progetti, che spesso erano ideati come oggetti irripetibili, per capire quali fosse realizzabili con un impegno ragionevole. Come i pezzati, basati su un meraviglioso pattern, utilizzato su varie tipologie di creazioni, che simboleggiano la gioia della rinascita italiana dopo la guerra
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#murano900 #venini #Fulviobianconi # artglass #blownglass #venetianglass #glassart #muranoglass #glassobjects #glassartworks

Time is running out for 2021: a year marked by man

Time is running out for 2021: a year marked by many important events, like the centenary of Venini, and by some difficulties: may the new year bring happiness to everybody, in Murano, and throughout the world.
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Picture 1: Venini hourglasses
Picture 2: Venini furnace
Picture 3: The historical Pauly furnace in 1905
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Il tempo del 2021 volge al termine: un anno segnato da importanti eventi, come il centenario di Venini, così come da alcune difficoltà. Possa il nuovo anno portare felicità a tutti: a Murano, così come nel mondo intero
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#happynewyear #artglass #venini #murano900 #venetianglass #glassart #muranoglass

Glass is a complex material, full of possilbiities

Glass is a complex material, full of possilbiities, that allows unexpected twists and turns, many of which require, aside talent and a great sensitivity, an incredible amount of practice.
Through Centuries, Murano glassmakers have always been bound to experimentation, but also to production, which allows less freedom, but perfected their skills to almost unbelievable highs.
Lino Tagliapietra's Pueblo plate, 19 inches wide and only 0.12 thick: it is, despite its dimension, so thin that if you put your hands behind it, you will see a show of chinese shadows, and it is designed in a way that when on a table appears brown, but exposed in vertical, with just natural light, becomes a bright yellow, and some of the decors completely change color.
Features that only an oustanding artist, but with a lifetime of passion and work in glass, could achieve.
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Picture 1 a 1984 pueblo standing
Picture 2 a 1984 pueblo on a table
Picture 3 another Lino Tagliapietra plate from the mid '80
Picture 4 Lino Tagliapietra portrait
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Il Vetro è un materiale complesso, pieno di possibilità, che permette innovazioni e scelte inaspettate, molte delle quali però richiedono, oltre al talento ed una grande sensibilità, un incredibile quantità di pratica.
Nel corso dei secoli, i Maestri di Murano sono sempre stati legati sperimentazione ma anche alla grande produzione, che pur permettendo in alcuni casi minore libertà, ha consentito loro di maturare un livello di abilità eccezionale.
Il piatto Pueblo di Lino Tagliapietra è un ottimo esempio: è affascinante notare come muovendo le mani dietro all'oggetto appaia uno spettacolo di ombre cinesi, tanto è sottile (3 mm), nonostante le grandi dimensioni (47 cm).
Appoggiato su un piano appare color terra di Siena, ma in verticale, illuminato dalla sola luce naturale, diventa giallo acceso, ed alcuni dei decori cambiano colore.
Risultati che solo un artista straordinario, ma con una vita intera di dedizione e passione per la propria materia, poteva raggiungere.

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#murano900 #linotagliapietra #venetianglass #glassart #artglass #muranoglass #blownglassart #madeinitaly #muranoglass

Carlo Scarpa was just a young student of architec

Carlo Scarpa was just a young student of architecture, when he started as an apprentice designer at MVM Cappellin, and quicly developed revolutionary ideas: since 1932 he started collaborating with Venini, with whom he negotiated to be payed payed by day of work, because he wanted to able to experience life as he pleased.
He had an astonishing sense of proportions and details (and the poetic in it), and probably even more than shapes, his interest was directed to reach the full expressive potential of the material, creating new textures, discovering new techniques, and making a new use of colors in glass: from extremely thin glass, made of pure geometric forms, to heavy corroded sommerso , to the battuti (hammered) to the rediscovery of ancient techniques like the murrine romane, he reached so high levels, that after more than 70 years, his creations still look timelessly elegant.
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Picture 1: a 1934 model 3594 - sommerso a bollicine with gold foil - ph. @emilioscoti
Picture 2: an MVM Cappellin 5763 transparenti (also the symbol of MVM Cappellin)
Picture 3: a Fenicio in paste with gold foil (ph. courtesy of Olnick Spanu)
Picture 4: a "battuto" in deep blue
Picture 5: a rare pennellate
Picture 6: Carlo Scarpa portrait
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Carlo Scarpa era un semplice studente di architettura, quando assunse l'incarico di designer presso la MVM Cappellin, m cominciò ben presto ad esprimere idee rivoluzionarie per Murano, prima di passare a Venini nel 1932. Scarpa possedeva un incredibile senso delle proporzioni ed un acuto senso dei dettagli, conscio della loro carica poetica: probabilmente più che la creazioni delle raffinate forme, era la ricerca di nuove possibilità espressive del vetro ad interessarlo: durante tutta la sua attivitá non cessò mai di inventare tecniche, tessuti vitrei e abbinamenti di colori: da forme geometriche di impalpabile leggerezza, ai pesanti sommersi corrosi con gli acidi, fino ai battuti, alla riscoperta di antiche tecniche come le murrine romane, raggiunse livelli di tale eccellenza che dopo oltre 70 anni le sue creazioni appaiono concentrati di pura eleganza senza tempo
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#murano900 #muranoglass #carloscarpa #Venini #glassart #venetianglass #mouth

Today, exactly 100 years ago , the Vetri Soffiati

Today, exactly 100 years ago , the Vetri Soffiati Cappellin Venini & c. was established, thanks to the visionary partnership of Giacomo Cappellin and Paolo Venini.
In the course of this century, Venini has set a standard so high, that is difficult to choose their most important creations: I celebrate it with one of my pieces I love most, a very early thin glass designed from the first artistic director Vittorio Zecchin.
Happy birthday, Venini!
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Picture 1: Venini soffiato from Vittorio Zecchin
Picture 2: Venini 3273 pulegoso by Martinuzzi
Picture 3: Venini scozzese by Fulvio Bianconi
Picture 4: Paolo Venini
Picture 5: Giacomo Cappellin and Carlo Scarpa
Picture 6: the first members of Venini
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Il 2 Ottobre 1921, esattamente 100 anni fa, nasceva la Vetri Soffiati Cappellin Venini & c., dal sodalizio tra Giacomo Cappellin e Paolo Venini. Durante questo secolo, la produzione Venini ha raggiunto vette così alte, che è impossibile identicare quali creazioni ne siano il segno distintivo. Personalmente, celebro al ricorrenza con uno dei pezzi a me più cari, una creazione del primo direttore artistico, Vittorio Zecchin.
Buon compleanno, Venini!

#murano900 #muranoglass #fulviobianconi #Venini #Cappellin #artglass #muranoisland #martinuzzi #CarloScarpa #venetianglass #mouthblownglass

Alfredo Barbini, descendant from an ancient Murane

Alfredo Barbini, descendant from an ancient Muranese family of glassblowers, started as an apprentice when he was just a teenager: by the age of 20, he was already so skillful that in 1932 he was appointed Maestro at Zecchin-Martinuzzi. Thanks to his immense talent and dedication, Barbini was able to translate in glass every idea that was submitted to him, and through his career invented techniques, like the "massello", or objects like the submerged aquariums, that are now shared knowledge of glassblowers around the world.
For those who like glass animals, there is now a themed exhibition at "Le Stanze del Vetro" in Venice: a very enjoyable experience full of colourful creations
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Picture 1: An 11.5 inches (29 cm) Martinuzzi-Barbini glass fish, signed by both
Picture 2: the original Martinuzzi design
Picture 3: a Barbini figure with gold foil
Picture 4: a Barbini acquarium
Picture 5: Alfredo Barbini portrait
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Alfredo Barbini, erede di una lunga tradizione familiare di artisti del vetro, mosse i primi passi in fornace ancora adolescente, ed all'età di 20 anni era già diventato così abile da essere nominato Maestro presso la Zecchin-Martinuzzi. Grazie al suo immenso talento, e ad altrettanta dedizione, Barbini era in grado di tradurre in vetro qualunque idea gli venisse sottoposta. Durante la sua lunga carriera ha inventato tecniche, come la lavorazione "a massello", od oggetti come gli acquari sommersi: scoperte che sono oggi patrimonio condiviso dei maestri vetrai di tutto il mondo.
Per chi ama le figure in vetro, è attualmente attiva presso "Le Stanze del Vetro" la mostra "L' arca di Vetro" che raccoglie moltissime colorate creazioni

#italianglass #italianart #venetianglass #italiandesign #artglass #vetroartistico #blownglass # vetrosoffiato #alfredobarbini
#murano900 #murano900.it @lestanzedelvetro #murano #martinuzzi

VitreaMilano is a selected, precious exhibition, t

VitreaMilano is a selected, precious exhibition, that illustrates contemporary Italian glass: there is much to enjoy, from the vibrant experimentations of Michele Burato, to the almost unbelievable skills in lamp working of Toffolo and Bubacco, or international artists that have explored venetian techniques, up to the Maestro, Lino Tagliapietra.
Italian glass always has a striking and wonderful balance, result of strong artistic vision and constant innovation, but building on the foundation of centuries of knowledge, both technical and cultural.
And this knowledge flows through generations, thanks to men and women with a burning passion for glass: like glassblower Andrea Zilio, glass historian Rosa Barovier Mentasti, or art critic and curator Jean Blanchaert.
The exposition is open at the Milan Triennale, and I highly recommend a visit.
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Picture1: Escape from Coronavirus - Lucio Bubacco
Picture2: Red Breath - Visioni - Michele Burato
Picture3: Opus Sectile - Massimo Micheluzzi
Picture4: Medusa - Lino Tagliapietra
Picture5: Jean Blanchaert
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VitreaMilano è una selezionata e preziosa esposizione che illustra la scena del vetro artistico contemporaneo in Italia: dalle vibranti sperimentazioni di Michele Burato, alle quasi incredibili capacità di Toffolo e Bubacco nel vetro a lume, alle opere degli artisti internazionali che hanno esplorato le tecniche veneziane, fino al Maestro, Lino Tagliapietra, c'è sempre nel vetro italiano un meraviglioso equilibrio tra visione artistica, innovazione, ed un secolare e profondo sapere, sia culturale che tecnico.
E questo sapere fluisce tra le generazioni grazie ad uomini e donne che al vetro dedicano la propria passione ed esistenza: persone come il maestro Andrea Zilio, la storica Rosa Barovier Mentasti, o il critico, designer e curatore Jean Blanchaert.
La mostra è visibile gratuitamente alla Triennale di Milano, fino a metà Agosto.

#italianglass #italianart #venetianglass #italiandesign #artglass #vetroartistico #blownglass # vetrosoffiato #linotagliapietra
#Luciobubacco #massimomicheluzzi #cesaretoffolo #jeanblanchaert #rosabaroviermentasti

It is Easter, and I would like to wish a peaceful

It is Easter, and I would like to wish a peaceful and happy time to everybody.
In my own way, I celebrate it symbolically with a 70' egg from Venini, of which this year recurs the Centenary from the foundation: the company has went through difficult times, as the present one, always resurrecting thanks to the work and passion of many men and women, that like Paolo Venini put all their passion in their efforts.
May the present difficult times become soon a thing of the past.
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Picture 1 - A 1970' canne ritorte egg from Venini
Picture 2 - Tyra Lundgren "colombe" for Venini
Picture 3 - Paolo Venini portrait
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A modo mio, celebro simbolicamente l'arrivo della Pasqua con un uovo a canne ritorte prodotto negli anni '70 da Venini, di cui quest'anno ricorre il centenario dalla fondazione: l'azienda ha spesso attraversato tempi difficili, come quello attuale, riuscendo sempre a risorgere grazie alla passione di tantissimi donne ed uomini, primo fra tutti Paolo Venini.
Con l'augurio che questi tempi incerti diventino presto solo un ricordo.
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#murano900 #murano900.it #murano900glass #murano #muranoglass #muranoartglass #italianglass #glassart #artglass #blownglass #blownglassart #Venini #easteregg #easter #peace

Many are the steps that have brought Lino Tagliapi

Many are the steps that have brought Lino Tagliapietra to become the most renown glass artist in the world: since he was a child so fascinated with glass to actually start to work, at 11 years old, in Murano furnaces, he has been in constant discovery of himself and his art, and probably, after the innate talent and a burning passion for glass, what makes him excel so much is his enormous personal energy, an eagerness to always challenge himself, only to then share what he has discovered. One of the many highlights in his evolutions for me is the Tessuto serie, technically challenging, and so innovative that Ludovico De Santillana, then head of Venini, described it as the best creation in Murano. Tessuto exemplars are present in the collection of many museums, among which the Corning Museum of Glass.
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Picture 1 - A 1988 Tessuto 15,7 inches high (40 cm)
Picture 2 - the inside of the Tessuto exemplar
Picture 3 - One of the first Lino Tagliapietra’s, from 1954
Picture 4 - Lino Tagliapietra portait
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Molti sono i passaggi che hanno portato Lino Tagliapietra ad essere il più conosciuto artista del vetro al mondo: da quando a soli 11 anni cominciò a lavorare nelle fornaci di Murano, le sua è un incessante ricerca su sè stesso e sulle proprie possibilità artistiche: e probabilmente ciò che caratterizza la sua eccezionalità, a parte il talento innato ed un amore profondo per il vetro, sono l'enorme energia personale e la costante voglia di sfidare sè stesso, per poi condividere quanto scoperto. Uno dei passaggi importanti nella sua evoluzione è per me rappresentata dalla serie Tessuto, tecnicamente molto difficile, e così innovativa da essere stata indicata dall'allora direttore di Venini, Ludovico Diaz de Santillana, come la più bella creazione di Murano. Esemplari della serie Tessuto sono presenti in vari musei del mondo, tra i quali il Corning Museum of Glass.
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@linotagliapietra @corningmuseum @murano900.it @museovetro
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In the mid 1800' venetian glass was going through

In the mid 1800' venetian glass was going through a phase of decadence, and the production of glass was mostly oriented to objects for daily use, away from any artistic effort. But in 1854 six brothers of an ancient family of glassmasters decided to create a new company, to recover the lost techniques, and evolve them to create new exciting designs: the "Fratelli Toso" was born, and throught its long history, has produced a so important legacy, that still today influences the glass movement, particularily with regards to murrine creations.
In the first Picture, a Fratelli Toso Biansato with silver leaf: an indentical exemplar is in the collection fo the Murano Glass Museum which I always recommend to visit.
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Picture 1: Fratelli Toso Biansato with silver Leaf
Picture 2: Ermanno Toso's "Nerox a petoni" Picture 3: Pollio Perelda's "Cattedrale"
Picture 4: Pollio Perelda's "Farfalle"
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A metà dell'800, il vetro veneziano attraversava una fase di grande decandenza, e la produzione si era orientata quasi esclusivamente su oggetti di uso quotidiano, lontano da qualunque aspirazione artistica. Ma nel 1854, sei fratelli di una celebre ed antica famiglia di vetrai decisero di unirsi in una nuova azienda, La Fratelli Toso, con l'intento di recuperare ed evolvere tecniche orami perdute, per la creazione di nuovi modelli d'avanguardia. Da allora, la Fratelli Toso ha creato una estesissima produzione, creando un eredità che influenza ancora oggi la scena del vetro artistico, in particolare riguardo alla tecnica delle murrine, prima di cessare la produzione nel 1981
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I am selling a beautiful Venini Bolle
💣SOLD🔥🔥
I ship anywhere

Designed by tapio Wirkkala. Standing at 347 grams it is one of the lightest Bolle I've ever seen.
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Vendo Venini Bolle di Tapio Wirkkala, estremamente leggero (347 grammi)
Esemplare di rara perfezione

#Venini #bolle #wirkkala #murano900 #muranoglass #artglass #glassart #glass #vintage #murano #venice #venezia #blownglass #glasscollector #incalmo #murano900.it

Carlo Scarpa's Battuti are among the stunning crea

Carlo Scarpa's Battuti are among the stunning creations that testimony the architect's ability to imagine new textures in glass, well ahead of his times: in Venini, almost a century later, the Battuti are the result of the same chemical formulas, of the skills the Maestro jealously keeps for himslef, but above all it's the cold working that brings the piece to life, donating endless reflections to the glass, as Scarpa imagined it. And once again, I am astonished by the complexity and possibilities of the material.
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Picture 1: A Venini Battuto by Carlo Scarpa
Picture 2: the Venini furnace
Picture 3: cold working of the battuto
Picture 4: Carlo Scarpa portrait
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I battuti di Carlo Scarpa sono solo una delle innumerevoli creazioni che testimoniano la capacità del grande architetto di immaginare nuovi tessuti vitrei, precorrendo i tempi. In Venini si ripetono, a distanza di quasi cent'anni, le medesime composizioni chimiche, i gesti sapienti del Maestro che custodisce gelosamente i propri segreti, ma è soprattutto la lavorazione alla mola che dona al vetro gli infiniti riflessi che Scarpa immaginò.
Ed è facile ancora una volta, rimanere colpiti dalla complessità e dalle infinite possibilità del vetro artistico.

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Lino Tagliapietra, the most renown glassblower in

Lino Tagliapietra, the most renown glassblower in the world today, after working with several prestigious furnaces, including Galliano Ferro, Venini and La Murrina, decided in the '80 to create with a relative Effetre International, where he acted as chief Maestro and designer until 1990, when he became a solo artist.
For Effetre, he created several series, among which the Tessuto, designed in collaboration with Marina Angelin.
Tessuto show a remarkable complexity, which is appreciable also from inside the objects, where the several superimposed layers are visible.
An exemplar is present in the collection of the Corning Museum of Glass.
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Picture 1 - a 1987 Tessuto 12,5 inches wide (32 cm)
Picture 2 - the inside of the Tessuto exemplar
Picture 3 - a Tessuto from Corning museum of Glass
Picture 4 - Lino Tagliapietra in action
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Lino Tagliapietra, il più conosciuto maestro vetraio al mondo, dopo aver collaborato con prestigiose fornaci tra cui Galliano Ferro, Venini e La Murrina, fondò negli anni 80 con un parente la Effetre International, ove agì come primo maestro e direttore artistico, per poi intraprendere nel 1990 la carriera di artista indipendente.
Per la Effetre disegnò ed esegui alcune serie molto originali, tra cui spiccano i Tessuto, la cui progettazione fu frutto della collaborazione con Marina Angelin.
I Tessuto mostrano una straordinaria complessità, apprezzabile anche dall'interno degli oggetti, ove sono visibili i molteplici strati sovrapposti.
Un esemplare è presente nella collezione del Corning Museum of Glass.

@linotagliapietra @corningmuseum @murano900.it
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In 1996 two electricians were working behind sched

In 1996 two electricians were working behind schedule, and decided to cause a small fire to avoid penalties: things got quickly out of hands, and the teather La Fenice, pride of the Venetians, was engulfed in flames that lasted all night.
Archimede Seguso witnessed the event from his nearby house, and after sleeping just three hours, expressed his experience in the only way he knew: creating glass.
The “La Fenice” serie was born, with each vase telling a moment of a night nobody in Venice would forgot.
La Fenice rose from its ashes, and reopened seven years later.
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Picture 1 - the first smoke
Picture 2 - the beginning of the fire
Picture 3 - the fire in the night
Picture 4 - the collapsing of the roof
Picture 5 - sparkles and reflections in the dry canals
Picture 6 - smoke in the morning sky
Picture 7 -Archimede Seguso
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Nel 1996 sue elettricisti stavano lavorando ad un importante commessa, ma essendo in ritardo decisero di causare un piccolo incendio per non pagare le penali cui stavano andado incontro. La situazione sfuggì presto di mano, e rapidamente il teatro La Fenice, orgoglio dei veneziani,fu avvolto dalle fiamme, che durarono per la notte seguente.
Archimede Seguso assistette alla scena dalla sua vicina abitazione, e dopo sole tre ore di sonno decise di esprimere la terribile esperienza nell’unico modo che conosceva: creando un poema in vetro.
Nacque la serie “La Fenice”, in cui ciascun vaso racconta un momento di una notte scolpita nella memoria della città.
La Fenice rinacque ancora una volta, e riaprì dopo sette anni di ricostruzione.
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Architect Lidia Caveri has always been fascinated

Architect Lidia Caveri has always been fascinated by the most diverse form of art: her main area of interest is the italian '900 ceramics, of which she is a renown national expert. But during the last years she has also developed a burning passion for Murano glass, a material with almost endless possibilities: illustrated in the above pictures are some of her new creations that will be realized in partnership with @murano900.it.
What's your favourite?
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Picture 1 - Bandiere vase
Picture 2 - Vulcano vase
Picture 3 - Faraone vase
Picture 4 - Vaticano vase
Picture 5 - Lidia Caveri (ph by Jorge Rivas)
(Unathorized reproduction is forbidden)
(Vietate riproduzioni non autorizzate)
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L'architetto Lidia Caveri è da sempre amante dell'arte in tutte le sue molteplici espressioni: sebbene il suo principale campo d'elezione sia sempre stato la ceramica del 900, di cui è uno degli esperti di riferimento in Italia, negli ultimi anni ha sviluppato una profonda passione per il vetro di Murano, materiale dalle possibilità espressive quasi infinite. Le immagini illustrano alcune delle sue nuove creazioni, che verranno realizzate in partenariato con @murano900.it.
Quale è il vostro preferito?
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Glass is always a fascinating material: you can cr

Glass is always a fascinating material: you can create object that resemble ceramic, like the Carlo Scarpa's Murrine opache, or insert metals in the fusion and have an appearance of copper, like in avventurina. I personally like all kind of glass, but always had a soft spot for thin and transparent creations that let light in and out like there's nothing there. Whith that in mind, I asked Maestro Davide Fuin, one of the best in blown glass, to realize for me this beautiful vase, on inspiration I took very much from Cappellin and Martinuzzi, but with little twists that make it unique, in a color darker than in classical vases. And you, what's you're preferred kind of glass? .
picture 1 - A light vase realized by DavideFuin for Murano900
picture 2 - Sculpture with avventurina (photo credit: Davide Fuin)
Picture 3 - Carlo Scarpa's murrine opache picture
4 - Davide Fuin at work in his studio (photo credit: Davide Fuin)
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Il vetro è un materiale affascinante: con esso è possibile creare oggetti che mimano la ceramica, come le murrine opache di Carlo Scarpa, o inserire metalli nella fusione per ottenere l'aspetto di un oggetto di rame, come nell'avventurina. Personalmente, trovo sempre interessanti tutti i tipi di vetro artistico, ma ho una predilezione per il vetro trasparente e leggero, creazioni che lasciano filtrare la luce come se l'oggetto stesso fosse un illusione. Ed è partendo da questa idea che ho chiesto al maestro Davide Fuin, uno dei migliori artisti nel vetro soffiato di realizzare questo piacevole vaso, per il quale ho tratto ispirazione dallo stile di Cappellin e di Martinuzzi, ma con piccole variazioni ed in dimensioni che lo rendono unico, in un colore più intenso di quello presente negli oggetti d'epoca. E voi, quale tipo di vetro artistico preferite? .
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Egidio Costantini moved very young to Venice, doin

Egidio Costantini moved very young to Venice, doing various works, until he graduated in botanics, and moved to Carnia to work with wood: it was there he remained fascinated with glass reflections produced in the owens where wood were burned. Developing a passion, he had the idea to attract world art names to glass, and asked a friend to introduce him to Picasso, who agreed to design some objects. As things progressed, Costantini was able to collaborate with Dali, Max Ernst, Severini, Jean Arp, Lucio Fontana, Chagall and many others: but he firmly believed the glassblower had to be strictly directed by him to translate in glass art projects, and considered himself co-author. In 1955 he founded the Fucina degli Angeli, with help from Peggy Guggenheim, and strongly contributed to elevate glass to a next level, until his death in 2007
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Picture 1: a Raymond Dauphin and Costatini surrealistic wood
Picture 2: Picasso's figurines
Picture 3: Marc Chagall design
Picture 4: Egidio Costantini and Picasso portrait
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Egidio Costantini si trasferì da giovane a Venezia, dove fece svariati lavori, finchè a seguito della laurea in botanica non si spostò in Carnia per lavorare col legname: fu qui, che osservando i riflessi del legno vertificato nei forni sviluppò la passione il materiale, ed ebbe l'idea di attrare al vetro i grandi nomi dell'arte mondiale. Chiese ad un amico di presentarlo a Picasso, che acconsentì a disegnare alcuni pezzi, ed in seguito collaborò con artisti come Dali, Max Ernst, Gino Severini, Jean Arp, Lucio Fontana, Chagall e molti altri: ma credendo fermamente che il maestro vetraio andasse attentamento diretto per trasformare in vetro i progetti, si considerava co-autore. Nel 1955 fondò la Fucina degli Angeli, e anche grazie all'aiuto di Peggy Guggenheim, ha più di ogni altro contribuito ad elevare il vetro, continuando fino alla morte avvenuta nel 2007
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After six years as an artistic director at Venini,

After six years as an artistic director at Venini, in 1932 Napoleone Martinuzzi left togheter with the engineer Francesco Zecchin, to create their own company: the "Zecchin-Martinuzzi Vetri Soffiati". Martinuzzi was above all a sculptor, involved with the Novecento artistic movement, so his creations had a taste for monumental, recalling grandiosity of ancient Rome, often using the pulegoso and "raw" glass. The hands who created most the production were of a young Alfredo Barbini, one of the absolute master in '900 glass making in Murano. In few years, the company left an everlasting trace in Murano, before in 1936 Martinuzzi left to focus on scuplture: he would return after 1946 to glass collsborating with Alberto Seguso, Cenedese, and Pauly, reuniting with Barbini.
In the first picture, an example of incamiciato with leafs in glass paste
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Picture 1: an incamiciato by Martinuzzi
Picture 2: a Martinuzzi-Barbini sculpture
Picture 3: Martinuzzi's Niobe sculpture
Picture 4: Napoleone Martinuzzi portrait
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Dopo sei anni quale direttore artistico in Venini, nel 1932 Napoleone Martinuzzi lasciò l'azienda insieme all'ing. Francesco Zecchin per fondare una nuova società: la "Zecchin-Martinuzzi Vetri Soffiati". Essendo Martinuzzi in primis uno scultore molto coinvolto con il movimento del Novecento, le sue creazioni avevano un gusto orientato al monumentale, con richiami alla Roma classica, con frequente utilizzo di materiali come il vetro pulegoso o a crudo. Tra i maestri cui si affidò per l'esecuzione spicca un giovane Alfredo Barbini. In pochi anni, lasciarono una profonda impronta nel vetro di Murano, ma già nel 1936, anche in seguito a difficoltà finanziarie, Martinuzzi lasciò il mondo del vetro per dedicarsi alla scultura: sarebbe tornato a Murano solo nel dopoguerra, per collaborare con Alberto Seguso, Cenedese e Pauly.
Nella prima immagine, un vaso incamiciato con foglie in pasta

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Cesare Toffolo has been specializing for over 40 y

Cesare Toffolo has been specializing for over 40 years in lume blown glass ceations, and executes his original designs deriving them from traditional subjects, but always with a twist, or expressing freely his creativity. Coming from a family of respected glassblowers, he is today one the most renowed Maestro of the world in his field, and his precious miniature works show his amazing ability in creating extremely detailed objects. He teaches in many insitutions around the world, including Pilchuck school and Corning Museum of Glass, but his main center of interest is in Murano, where he owns a studio that also bears works form his son Emanuel, antoher extremely gifted creator. The first picture illustrates a miniature veronese vase with included controlled bubbles realized through a technique he personally invented, to have them in different shapes and dimensions without the use of a mold.
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Picture 1: a miniature Veronese with controlled bubbles
Picture 2: Cesare Toffolo sculpture
Picture 3: Emanuel Toffolo "bug"
Picture 4: Cesare Toffolo portrait
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Cesare Toffolo da oltre 40 anni esegue creazioni a lume, realizzate derivandole da soggetti tradizionali, ma con personalissime variazioni, o dando libero spazio alla propria creatività. Erede di una grande tradizione familiare, è riuscito ad eccellere con il proprio talento fino a diventare uno dei più rispettati maestri al mondo nel proprio campo, e le sue creazioni stupiscono per la incredibile qualità dei dettagli. Oggi insegna nelle più prestigiose istituzioni nel mondo, come la Pilchuck glass school od il Corning Museum of Glass, ma il centro della sua attività rimane a Murano, ove nel suo studio è possibile apprezzare anche le creazioni di suo figlio Emanuel, anch'egli di notevole talento.
Nella prima immagine è ritratto una miniatura del vaso veronese con incluse bolle d'aria controllate, realizzate tramite una tecnica da lui stesso inventata, per ottenerle in forme e dimensioni differenti, senza l'ausilio di stampi.

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Thomas Stearns arrived in Venini in 1960, when he

Thomas Stearns arrived in Venini in 1960, when he didn't had experience with artistic glass, and neither spoke italian: his beginnings were further complicated by the refusal of the master glassblower to cooperate to his projects, too far away from the tradition. But being tenacious, Stearns made friendship with the emerging maestro Francesco Ongaro, and they copoerated to develop a refined set of new glass objects, which required both traditional and new techniques. The most striking exemplar of sculpture realized is the "Venice Sentinel", which resembles a beacon, and included elements of murrine, vertical canes, and color patches, to recall the artist's work in vegetable fibers. He left Murano just after two years, and never worked with glass again, but his masterpieces have since had a profound and lasting influence on the renovation of artistic glass, and are currently on display at "Le stanze del Vetro" in Venice.
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picture 1: rare Sentinel of Venice, made in only three exemplars, one of which broke
picture 2: Stearns's sculpture in vegetal fibres
picture 3: a "Nebbia lunare" by Stearns
Picture 4: Stearns portrait
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Thomas Stearns giunse in Venini nel 1960 senza pregressa esperienza nel vetro artistico, né conoscenza dell' italiano: i suoi primi passi furono inoltre complicati dal rifiuto del capo fabbrica "Boboli" di collaborare ai suoi progetti, così distanti dalla tradizione. Ma essendo persona tenace, riuscì a convincere il maestro Francesco Ongaro a cooperare nello sviluppo di raffinati vetri, che richiedevano l'impiego di tecniche tradizionali così come di nuovi metodi. L'opera forse più rappresentativa di questa sperimentazione è la "Sentinella di Venezia", che richiese l'impiego di molteplici tecniche: murrine, canne verticali e macchie di colore, a somiglianza delle sculture in fibre vegetali tipiche dell'artista americano. Stearns lasciò Murano dopo soli due anni, e non lavorò più con il vetro, ma i suoi capolavori hanno avuto una profonda influenza nel rinnovamento del vetro artistico

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Napoleone Martinuzzi, aside from being a sculptor,

Napoleone Martinuzzi, aside from being a sculptor, was director of the Murano glass museum, and worked with poet and political influencer Gabriele D'annunzio to elevate glass from decorative art status.
In 1925, when Venini-Cappellin dissolved, he was appointed artistic director at Venini VSM, and while fully involved in the Novecento movement, began the production of more traditional muranese style vases, like the serie of transparent "a fili lattimi".
He later went on to invent and create new glass materials, using it for pieces resembling ancient Roman models, the most famous of which is the 3273 or "10 anse" in pulegoso.
After working for Venini, he co-created a new company Zecchin-Martinuzzi, which was short lived, partly due to his renewed interest in focusing on sculpture.
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Picture 1: a fili Lattimi by Martinuzzi
Picture 2: a Martinuzzi's Pulegoso 10 anse
Picture 3: a Zecchin Martinuzzi rosso e nero
Picture 4: Napoleone Martinuzzi portrait .
Napoleone Martinuzzi, oltre ad essere uno scultore, fu direttore del Museo del Vetro di Murano, e collaborò con Gabriele D'annunzio, poeta e influente figura politica, per elevare il vetro dal mero status di arte decorativa.
Nel 1925, quando la Cappellin-Venini si dissolse, fu nominato direttore artistico della neonata Venini VSM, e seppur pienamente coinvolto nel movimento artistico del Novecento Italiano, iniziò il suo nuovo incarico con al produzione di vetri ancora legati ad uno stile tradizionale muranese, tra cui spicca la prima serie dei vetri trasparenti "a fili lattimi". Nel prosieguo della suo impegno in Venini, creò nuovi materiali vitrei, come il pulegoso, che utilizzò per pezzi che richiamavano modelli dell'antica Roma: il più famoso esempio è il vaso 3273 o "10 anse".
Terminata la sua esperienza in Venini, divenne co-fondatore della Zecchin-Martinuzzi, che però ebbe vita breve, in parte a causa del suo rinnovato interesse per la scultura.

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After breaking up with Paolo Venini, Giacomo Cappe

After breaking up with Paolo Venini, Giacomo Cappellin opened in 1925 his new furnace "Maestri Vetrai Muranesi Cappellin & C.", bringing with him most of the best glassblowers and the artistic director: but he was also seeking for a new wave of style, and since 1926 he asked a young venetian architect, Carlo Scarpa, to collaborate: although in his first experiences in glass, Scarpa brought on a whole new vocabulary of shape and texture, ever gaining more indipendence and succeding in creating an extremely refined production.
The collaboration would last until 1931, a year before MVM Cappellin closed, and subsequently Scarpa went on to make Murano glass history at Venini.
The first picture is a Scarpa's creation in extremely thin incamiciato glass, with a delicate iridization obtained by exposing the vase to metallic fumes in a special oven. .
Picture 1: a Carlo Scarpa incamiciato in lattimo and magenta with iridization
Picture 2: an incamiciato in three colors
Picture 3: Scarpa's Fenicio for MVM
Picture 4: Carlo Scarpa portarait
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Dopo essersi diviso da Paolo Venini, Giacomo Cappellin aprì nel 1925 la sua nuova fornace "Maestri Vetrai Muranesi Cappellin & C.", portando con sè i migliori maestri ed il direttore artistico. Ma Cappellin era anche alla ricerca di uno stile innovativo, e nel 1926 chiese di collaborare al giovane architetto veneziano Carlo Scarpa: sebbene alle prime esperienze nel mondo del vetro, Scarpa introdusse molteplici forme e tessuti vitrei, acquisendo progressivamente indipendenza, e realizzando una produzione estremamente raffinata.
La collaborazione durò fino al 1931, un anno prima della chiusura dellla MVM Cappellin: in seguito Scarpa approdò alla Venini ove contributi grandemente alla storia del vetro Muranese.
La prima immagine ritrae una creazione di Scarpa in vetro incamiciato estremamente sottile, con delicata iridazione ottenuta esponendo il vaso a dei fumi metallici in un apposito forno. .
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Anzolo Fuga, born in 1914, came from a family root

Anzolo Fuga, born in 1914, came from a family rooted in Muranese glass art, and grew in a creative environment. Very young, he specialized in illustration, lithography, and watercolors, before beginning to work on stained glass, approaching it with an innovative take, often integrating in it blown fragments of artistic glass. From 1955 he worked for A.V.E.M., a prestigious muranese glass company owned by Ada Ferro, who regarded Fuga's work as ground-breaking and innovative, and protected it gelaously even refusing to show it or sell it, for the fear it could be imitated or dispersed. Almost all of the production of the highly prolific Anzolo Fuga was hidden for decades, until Rosa Barovier Mentasti succeded in the early 2000 in publishing a monography. Today is easier to understand Ada Ferro's view, as Fuga's works, combining ancient techniques like murrine with shapes and textures ahead of his times, look almost 70 years on, designed with a contemporary taste. .
picture 1 - an Anzolo fuga "Punti" from 1955
picture 2 - An Anzolo Fuga polichrome vase with rods and murrine
Picture 3 - a "Bandiere" vase
picture 4 - Anzolo Fuga portrait
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Anzolo Fuga, nato nel 1914, proveniva da una famiglia attiva nel vetro di Murano da secoli, e crebbe in un ambiente caratterizzato da grande creatività, specializzandosi giovanissimo in illustrazione ed acquerello, prima di cominciare a realizzare vetrate artistiche, integrandovi frammenti di vetro soffiato. Dal 1955 iniziò a collaborare con la A.V.E.M., prestigiosa vetreria muranese di proprietà di Ada Ferro, che considerò da subito le opere di Fuga espressione di una visione d'avanguardia, e decise di proteggerle gelosamente, rifiutandosi sia di venderle che di mostrarle, perchè non fossero copiate o disperse. La vasta produzione di Anzolo Fuga rimase sconosciuta per decenni, finchè Rosa Baorvier Mentasti non riusci a pubblicarne una monografia. Dopo quasi 70 anni, i lavori di Anzolo Fuga, appaiono attualissimi, combinando forme e tessuti avveniristici per l'epoca con tecniche antiche come le murrine e le canne.

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If you're in Murano for the Venice glass week, do

If you're in Murano for the Venice glass week, do not miss Lino Tagliapietra's exibithion @puntaconteriemurano . A very enjoiable venue , great works of art from the best Maestro in the world: @linotagliapietra
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Se siete a Murano per la Venice Glass Week, non perdetevi la mostra di Lino Tagliapietra @puntaconteriemurano. Un luogo di grande fascino, con molti capolavori del miglior Maestro al mondo: @linotagliapietra

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Davide Fuin is recognized as one of the today's be

Davide Fuin is recognized as one of the today's best mastros in blown glass: born in 1962, he has been a scholar to great artists like Carlo Tosi "Caramea", and has worked for all the major companies in art glass, including Venini, Barovier&Toso, Pauly and Salviati, and teaches in the US and Japan. He opened his own glass studio in 1999, D.F. Glasswork, where he experiments with the most difficult techniques, creating original collection like his avventurina series, in which glass is combined with copper.
Being convinced that glass is not meant only for decorative purpose, specializes mostly in venetian goblets, and if you're looking for one, he is in Murano the maestro to go to.
Pictured is an example of the exceptionally light glass pieces he recentiy created, always recalling tradition but on his own personal design.
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picture 1 - an exceptionally light vase from 2019
picture 3 - venetian golbets (photo credit: Davide Fuin)
Picture 3 - details of his Murano studio
picture 4 - Davide Fuin at work in his studio (photo credit: Davide Fuin)
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Davide Fuin è unanimemente considerato uno dei migliori maestri contemporanei nel vetro soffiato: nato nel 1962, è stato allievo di artisti del calibro di Carlo Tosi "Caramea", ed ha lavorato per tutte le maggiori fornaci, incluse Venini, Barovier&Toso, Pauly e Salviati.
Oggi, oltre ad insegnare nelle più prestigiose istituzioni negli USA ed in Giappone, crea nella propria fornace (la D.F. Glasswork, fondata nel 1999) collezioni sempre originali, come nel caso della sua serie di oggetti in avventurina in cui il vetro è miscelato con il rame.
Essendo intimamente convinto che il vetro non debba avere unicamente funzione decorativa, è specializzato in calici veneziani, per i quali è certamente il maestro cui rivolgersi a Murano.
Nella prima fotografia è ritratto uno degli esempi delle sue capacità nel vetro soffiato leggero, realizzato con richiami alla tradizione ma secondo un stile sempre personale.
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A Barovier & Toso costolato. It is probably my fir

A Barovier & Toso costolato. It is probably my first Murano glass, and a small piece of tradition of a company which dates back more than 700 years. They recently opened a very interesting showroom , which displays some historical items, many spectacular chandelier, alongside a series of colour theme rooms. If you're in Murano, it surely worth a visit.
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Questa coppa costolata di Barovier & Toso è probabilmente il primo prezzo della mia collezione di vetro di Murano: un piccolo frammento della tradizione di una società che da oltre 700 anni rappresenta un eccellenza italiana. Recentemente, Barovier & Toso ha aperto nel proprio palazzo uno showroom in cui e possibile ammirare, oltre a pezzi storici e svariati esempi di illuminazione, una serie di stanze di differenti colori. Se vi trovate a Murano, è una visita da non perdere. .
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When in 1979 Bejamin Moore was selected for an int

When in 1979 Bejamin Moore was selected for an internship in Venini, he described it as a "disparagingly experience", beacuse he thought that "every 11-year old Murano child was fully skilled as an accomplished glassblower ". He subsequently asked one of the emerging maestros in Venini, Checco Ongaro, to teach classes in the USA, but Ongaro refused, maybe due to the reaction of the Murano communitity, not eager to share their secular knowledge: he however pointed Moore to his brother in law, Lino Tagliapietra, who went on the teach at Pilchuck glass school. Since then, Tagliapietra has continously combined the finest Murano traditional skills with the exciting tecnhiques and views form the "New World", and he is today considered the best glassblower in the world.
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picture 1 - a Tagliapietra Fenice from his Murano Atelier
picture 2 - the maestro's hands depicted in his Murano Atelier
picture 3 - another work from Lino Tagliapietra (photo credit: Heller Gallery)
Picture 3 Lino Tagliapietra at work (photo credit: Russell Jonhson and Lino Tagliapietra Inc)
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Quando nel 1979 Benjamin Moore fu ammesso in Venini per uno stage, descrisse l'esperienza come "sconfortante", poichè ebbe l'impressione che "ogni bambino di 11 anni a Murano possedesse la abilità di un compiuto maestro vetraio". Decise quindi di chiedere ad uno dei maestri emergenti di Venini, Checco Ongaro, di andare negli Stati Uniti a tenere dei corsi: Ongaro rifiutò, in parte forse temendo la reazione della comunità di Murano, non certo ansiosa di condividere i segreti di un sapere secolare faticosamente accumulato, ma indicò a Moore suo cognato Lino Tagliapietra, che acconsentì a tenere i primi corsi alla Pilchuck glass school. Da allora, Tagliapietra ha costantemente espanso la propria creatività combinando le migliori abilità di Murano con le visioni e tecniche più innovative del "Nuovo Mondo", ed è oggi considerato il miglior artista del vetro al mondo.
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A monumental "Veronese" vase in frosted glass, san

A monumental "Veronese" vase in frosted glass, sand blast perforated to create a decoration of a hunting scene. Vittorio Zecchin designed it, and Franz Plezel enrgaved it for S.A.L.I.R. in 1935. This very rare exemplar was part of Chiara and Francesco Carraro collection, and it is now on display at Ca' Pesaro Mueum in Venice, along with many other very important glasses. If you're in Venice, and love glass, it is a must see. .
picture 1 a S.A.L.I.R. Veronese
picture 2 a one of a kind 1935 S.A.L.I.R. exemplar engraved by Franz Plezel
Picture 3 a Vittorio Zecchin painting
Picture 3 Vittorio Zecchin
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Un monumentale vaso "Veronese" in vetro satinato, traforato a getto di sabbia per crere una decorazione una scena di caccia. Il disegno è di Vittorio Zecchin, e Franz Plezel lo ha inciso per la S.A.L.I.R. nel 1935.
Questo esemplare, estremamente raro, era parte della collezione di Chiara e Francesco Carraro, ed è oggi ospitato dal museo di Ca' Pesaro a Venezia, insieme ad altri vetri di altissimo livello. Se vi trovate a Venezia, ed amate il vetro artistico, è un esperienza irrinunciabile. .
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The "Veronese" vase is a milestone in venetian gla

The "Veronese" vase is a milestone in venetian glass: when Vittorio Zecchin, first artistic director of Cappellin-Venini, saw it portrayed in the 1570 renaissance painting "l'Annunciazione" by Paolo Veronese, he thought it was the perfect design to reconnect the modern Murano production with the great masters of the past. It was initially only produced in very light and clear glass, in traditional style, but soon experimentation led to stunning variations, from the strongly iridized by Cappellin-Venini, to the one of a kind engraved in 1935 by Franz Plezel for S.A.L.I.R.
Today the Veronese is embedded in italian glass culture, and continues to serve as inspiration for new models, like the Simira vase by Alessandro Mendini.
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picture 1 a Vintage Venini Veronese
picture 2 a rare, highly iridized 1921 Veronese by Cappellin-Venini
picture 3 a one of a kind 1935 S.A.L.I.R. exemplar engraved by Franz Plezel
picture 4 1987 Simira vase from Alessandro Mendini
Picture 5 Vittorio Zecchin
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Il vaso "Veronese" è una pietra miliare del vetro veneziano: quando Vittorio Zecchin, primo direttore artistico di Cappellin-Venini, lo vide ritratto nel dipinto rinascimentale dell' "Annunciazione" di Paolo Veronese, lo individuò quale modello perfetto per riconnettere la nuova produzione muranese con i grandi maestri del passato. Fu prodotto inizialmente in vetro trasparente monocolore, secondo la techniche tradizionali, ma è stato anche oggetto di straordinarie sperimentazioni, dai modelli opachi e fortemente iridati di Cappellin-Venini, fino all'esemplare unico inciso nel 1935 da Franz Plezel per la S.A.L.I.R. Oggi il Veronese è patrimonio comune della cultura vetraria italiana, e continua ad essere fonte di ispirazione, come nel caso del vaso Simira di Alessandro Mendini.
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In 1925 Italy participated in the Paris Internatio

In 1925 Italy participated in the Paris International Exhibition of Modern Decorative and Industrial Arts. Italian glass, worked with the flying-hand technique, was very different from the molded deco glass typical of France, and Marcel Barbier, French art lover and connosseur, spotted the opportunity to introduce it to the selective Parisian customers. In 1931 he opened a boutique called the Veronese, and arranged a contract with Seguso Vetri D'arte to have a custom exclusive production: these pieces were signed "Veronese Seguso". One is the pictured 1937 Flavio Poli design, a flower shaped vase in encased glass, with gold foil and controlled bubbles obtained putting a first fusion of glass in a mold with spikes, and then submerging it in a new layer, thus trapping minuscole pockets of air.
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picture 1 by @emilioscoti
picture 2 seguso bullicante figure
picture 3 1925 italian pavillion
picture 4 Flavio Poli
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Nel 1925 l'Italia prese parte alla Fiera internazione delle Arti Decorative Moderne ed Industriali di Parigi. Il vetro italiano, lavorato "a mano volante" era notevolmente differente dai vetri a stampo di stile deco tipici della Fancia, e Marcel Barbier, francese amante e conoscitore d'arte, intravide l'opportunità di presentarli alla esigente e selezionata clientela di Parigi.
Apri nel 1931 una boutique chiamata Veronese. e stipulò un accordo con la Seguso Vetri D'arte, in virtù del quale si assicurò una produzione in esclusiva e su misura che venne firmata "Veronese Seguso".
Uno di questi pezzi è ritratto nell'immagine: modello del 1937 di Flavio Poli, a motivo floreale, è stato realizzato in vetro sommerso con foglia oro ed inserendo una prima fusione di vetro in uno stampo munito di punte, per poi risommergerlo in un altro strato, intrappolando così minuscole bolle d'aria. .
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In 1932 Pietro Chiesa designed for Fontana arte th

In 1932 Pietro Chiesa designed for Fontana arte the vase Cartoccio, using industrial glass, and it was an instant success. Fascinated by it, when after second world war Paolo Venini restarted his artistic production (during war he had resorted to make lightbulbs not to close his company) his first request to Fulvio Bianconi was to reinvent a more modern and colourful Cartoccio. Bianconi created the Venini Handkerchief in zanfirico and encased glass. The first exemplars were made cutting in half a big glass bubble, and then modelling the vase, which had basically a flat edge. Later a special blades metal mold was developed, whicj helped maestros like Ermete Toso to obtain more freeform vases which had also pointing tips. A new instant classic was born.
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Picture 1 Pietro Chiesa Cartoccio
Picture 2 - Bianconi firsts Fazzoletto
Picture 3 - Fulvio Bianconi later Fazzoletto
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Nel 1932 Pietro Chiesa disegnò per Fontana arte il vaso Cartoccio, realizzato utilizzando vetro industriale, ed ebbe immediatamente un grande successo.
Affascinato dal disegno, quando dopo la seconda guerra mondiale Paolo Venini riprese la produzione di vetri artistici (durante la guerra si era dedicato a fare lampadine pur di non chiudere l'azienda) il primo incarico che diede a Fulvio Bianconi fu di reinventare un Cartoccio più moderno e colorato. Bianconi realizzò il Fazzoletto Venini in vetro zanfirico,a canne od incamiciato. I primi esemplari furono ottenuti tagliando a metà una grossa sfera di vetro, e poi modellandone le pareti, ed avevano il bordo piatto. In seguito fu sviluppato uno stampo con lame di metallo, che utilizzato da maestri come Ermete Toso, permise di ottenere vasi dalla forma più libera, che avessero anche le caratteristiche punte. Un nuovo grande classico era stato creato.
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I am selling a Venini Pezzato, link in bio. I have

I am selling a Venini Pezzato, link in bio.
I have decided to concentrate my collection on fewer objects, and i own two of these. One the few i sell, It is in Parigi colors: rare find since it's not in production since years.
A Fulvio Bianconi creation, it's an original with auction house provenance, with label and engraved signature.
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Avendo deciso di concentrare la mia collezione su una minore quantità di oggetti, vendo questo Pezzato Venini di cui ho due esemplari. Link nel profilo
Uno dei pochi che vendo, e originale ed in colori Parigi: raro in quanto non più prodotto da anni.
Creazione di Fulvio Bianconi, è un vetro originale che proviene da casa d'aste, con bollino e firma incisa.

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Fasce Ritorte is one the first series in which Ful

Fasce Ritorte is one the first series in which Fulvio Bianconi used the iconic palette of colours he also employed for Pezzati, Fasce Verticali, and Orizzontali. Pictured is model 4410 in the Venini "red catalogue": rare and delicate, made of thin glass, hasn't been reissued after being in production in the '50. Like the Pezzati, it was also made in different variation of colours, and some other shapes were also realized.
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Fasce Ritorte è uno delle prime serie in cui Fulvio Bianconi utilizzò l'iconica palette di colori impiegata anche nei Pezzati, Fasce Verticali, and Orizzontali. Il modello 4410 del "catalogo rosso" Venini è un oggetto raro e delicato, realizzato in vetro molto sottile, e non è stato prodotto al di fuori della serie originale anni '50. Come per i Pezzati, ne furono realizzate variazioni con forme o colori differenti.
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In 1925, after 4 years of partneship, Cappellin-Ve

In 1925, after 4 years of partneship, Cappellin-Venini dissolved, and VSM Venini & C. and MVM Cappellin became separate companies. They initially shared the same catalog, but the maestros and the artistic director Vittorio Zecchin followed Cappellin: so Paolo Venini had to rebuild his company, and appointed as new artistic director Napoleone Martinuzzi, a sculptor who loved glass, but had little direct experience with the material. Martinuzzi adhered to the Novecento Italiano, which held the ancient classicity as the main reference, and only briefly produced transparent glass, soon shifted his style to create vases and amphoras that resembled Roman glass: to create an "ancient" look he even developed (by adding sodium bicarbonate) an opaque texture filled with irregular bubbles called pulegoso glass. In the first picture a 50 reedition.
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Nel 1925, dopo quattro anni di sodalizio, la Cappellin-Venini si dissolse, dando origine a due separate aziende, VSM Venini & C. ed MVM Cappellin. Inizialmente le due realtà condividevano il medesimo catalogo, ma i maestri vetrai ed il direttore artistico Vittorio Zecchin decisero di seguire Cappellin: e dunque Paolo Venini si trovò a dover reinventare la propria azienda. Affidò la direzione a Napoleone Martinuzzi, scultore che molto amava il vetro, materiale con cui però aveva limitata esperienza diretta. Aderente al movimento del Novecento Italiano, in cui l'antichità classica era considerata il riferimento supremo, Martinuzzi realizzò solo per un breve periodo vetri trasparenti, e passò presto a creazioni che richiamavano vasi ed anfore Romane, utilizzando un tessuto vitreo opaco caratterizzato da molte bolle irregolari, da lui stesso inventato per donare alle sue opere un aspetto "antico": il vetro pulegoso. Nella prima fotografia un esemplare riedizione anni 50.
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Murano900.it Another sommerso from Silvano Signore

Murano900.it
Another sommerso from Silvano Signoretto: only two colours, but a distinctive style.
Sea and sky, a day in Murano. .
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Un altro vetro sommerso di Silvano Signoretto: due soli colori, ma con uno stile inconfondibile.
Cielo e mare, un giorno a Murano.
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www.murano900.it Silvano Signoretto, like his late

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Silvano Signoretto, like his late brother Pino, started working glass at a very young age, at eight years old. One of the greatest influences on him was certainly Alfredo Barbini, his first maestro, who introduced him to the ways of scuplting glass " Flying hand". Throughout his career, Silvano has worked with the great designers of Murano, like Bianconi and Scarpa, and maestros like Angelo Seguso, and he often says that a Maestro must be capable of doing anything: indeed he expressed himself in many ways, arriving to create true masterpieces: but there is no doubt that one of his signature is submerged glass, pieces which require precision, timing, and an enormous strenght. Pictured is a vase from the 2000's, a magnificent example of his skills.
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Silvano Signoretto, come suo fratello Pino, comincio a lavorare col vetro molto giovane, fin dall'età di otto anni. Una delle maggiori influenze sul suo percorso artistico é stato certamente Alfredo Barbini, uno dei suoi primi maestri, che lo introdusse ai segreti delle sculture "a mano volante".
Nella sua lunga carriera ha lavorato con i maggiori designer, quali Bianconi, e Scarpa, e maestri come Angelo Seguso. Fedele alla convinzione che un maestro debba essere capace di affrontare qualunque tipo di lavorazione, ha espresso la propria creatività in molteplici modi, arrivando a creare veri capolavori. E non vi è dubbio che uno dei suoi stili caratteristici siano i vetri pesanti ed i sommersi, opere che richiedono precisione, tempismo ed un enorme forza fisica. Nell'immagine è ritratto un suo pezzo degli anni 2000, magnifico esempio della sua abilità
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